Distensione Immaginativa

Tecnica psicoterapeutica a focalizzazione corporea

DEFINIZIONE E FINALITA’

La distensione immaginativa è una tecnica psicoterapeutica a focalizzazione corporea la cui finalità e i cui strumenti sono indicati già nella definizione; questa tecnica, infatti, utilizza la distensione muscolare per attivare la produzione immaginativa del soggetto.

La produzione immaginativa è intesa come capacità di rappresentare mentalmente qualcosa al momento non presente nel campo percettivo della realtà sensoriale oggettiva. La costruzione immaginativa realizzata in forma di storie possiede carattere di realtà.

Lo scopo è permettere la mobilizzazione delle emozioni legate a tali immagini, emozioni che in alcuni pazienti si sono radicate nel soma, dando luogo a quel nutrito e vario gruppo di disturbi indicati come “psicosomatici”.

Si tratta di una tecnica attiva (in cui cioè l’operatore dice al paziente che cosa fare) che in parte rientra nell’ambito dell’imagerie mentale

Il termine imagerie indica una serie di tecniche aventi tutte in comune la modificazione del livello di coscienza ottenuta attraverso la de-tensione muscolare, condizione favorevole alla produzione d’immagini, le quali possono essere evocate o spontanee. La “distensione immaginativa” stimola l’emersione spontanea delle immagini.
ELEMENTI TECNICI DELLA DISTENSIONE IMMAGINATIVA

Gli elementi tecnici principali della distensione immaginativa sono:

Il viraggio dell’orientamento mentale dal mondo esterno al mondo interno, quest’ultimo inteso come l’interno del corpo ma anche come la nostra interiorità in senso più ampio.
La de-tensione muscolare, ottenuta con una tecnica derivata dal Rilassamento Progressivo e Frazionato di Jacobson basato sulla dinamica tra attività e passività muscolare e psichica. psicoterapeuta, sesto san giovanni,rilassamento
La modificazione del livello di coscienzapsicoterapeuta, psicologo, sesto san giovanni, rilassamento
– Avviene infine una modificazione del livello di coscienzacon la riproduzione artificiale di una situazione oniroide nella quale lo scarico dei dinamismi interni, non essendo realizzabile attraverso una muscolatura ormai completamente rilassata, defluisce spontaneamente verso la produzione d’immagini. Con la successiva raccolta ed analisi di questa produzione si possono acquisire i simboli connessi alle funzioni corporee e si possono finalmente sradicare le emozioni dal corpo in cui si erano incarnate. Allora il Corpo Reale diviene Corpo Immaginato e le emozioni possono trasferirsi dall’uno all’altro, rendendosi così disponibili ad una più adeguata elaborazione.

FASI TECNICHE

La tecnica si svolge in quattro fasi successive:

1. Contrazione /Distensione Attiva
Il paziente applica in tempo reale quanto il terapeuta gli va insegnando, cioè a contrarre e a distendere in successione tutti i distretti muscolari (rilassamento frazionato e progressivo) tramite lo svolgimentodi determinati esercizi. Viene inoltre di volta in volta suggerito al paziente di notare la differenza tra le condizioni di attività e di passività alternatesi.

2. Contrazione/Distensione Immaginata
Il paziente ora, sempre sotto la guida verbale del terapeuta, deve solo immaginare di compiere gli stessi esercizi. Ciò serve a favorire la capacità immaginativa del soggetto, giacché è più facile immaginare qualcosa che si è appena compiuto.

3. Inventario Corporeo
In questa fase, detta anche del “ricalco”, il terapeuta nomina in successione tutte le parti del corpo rilassato e somministra ben precisi input nei momenti più indicativi di questa sorta di passeggiata immaginaria; alla parcellizzazione del corpo fa seguito una sua riunificazione.
È in questa fase che facilmente insorgono nel paziente immagini, ricordi, sensazioni, percezioni, materiale che verrà poi utilizzato nell’ultima fase.

4. Ripresa.
Il terapeuta fa compiere al paziente il cammino in senso inverso riportandolo ad orientarsi dall’interno verso l’esterno e facendogli riprendere gradualmente il contatto con la realtà.

5. Raccolta Del Testo, Scritto, Verbale o Disegnato
Il paziente comunica al terapeuta ciò che ha immaginato e provato durante la recente esperienza. La raccolta del testo da parte del terapeuta viene da lui riferita sia all’aspetto formale, volto a conoscere i canali rappresentativi usati dal paziente in via preferenziale, sia a quello contenutistico.
Quest’ultimo è letto secondo tre parametri:

  • simbolico
  • relazionale-transferale
  • contestuale

CONCLUSIONI
Scopo della distensione immaginativa è, in definitiva, offrire al terapeuta materiale per le sue ipotesi interpretative ed al paziente una valida possibilità di insight che, riportando i contenuti al loro posto, liberi il corpo dal gravoso onere di farsi dolente portatore di messaggi rifiutati dalla coscienza.

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